Chiunque voglia dare vita ad una nuova impresa commerciale nel settore alimentare deve obbligatoriamente adempiere ad alcuni obblighi di carattere giuridico e fiscale.
I REQUISITI RICHIESTI
Prima di adempiere agli obblighi richiesti è però fondamentale verificare il possesso dei requisiti propedeutici per l’apertura dell’attività nel settore alimentare.
Essi si distinguono in tre gruppi:
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Requisiti personali: maggiore età del richiedente ed assolvimento dell’obbligo scolastico;
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Requisiti morali: non aver riportato condanne penali o essere stato assoggettato a liquidazione giudiziale;
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Requisiti professionali (è obbligatorio possedere almeno uno di quelli di seguito citati):
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aver conseguito un diploma di istituto professionale a indirizzo alberghiero o di altro Istituto, purchè nel corso di studi siano previste materie attinenti al commercio, alla preparazione o alla somministrazione di alimenti;
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frequenza e superamento dell’esame finale del corso SMA – SAB, ex REC, organizzato da Agenzie Formative accreditate presso una delle Regioni Italiane, che consente di ottenere l’ Abilitazione alle attività di Commercio nel Settore Merceologico Alimentare e di Somministrazione di Alimenti e Bevande ;
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almeno due anni, anche non continuativi, di esperienze lavorative documentate nel settore alimentare, nell’ultimo quinquennio.
La rimodulazione del corso SMA – SAB nel periodo del COVID19
Come noto la pandemia in atto ha profondamente modificato anche le modalità di svolgimento ed erogazione delle attività relative alla Formazione Professionale, introducendo metodologie didattiche innovative e complementari a quelle tradizionali che si basano sulla didattica online, svolta sia in maniera sincrona, che asincrona.
Attualmente il monte orario del corso SMA- SAB pari a 90 ore totali è così distribuito:
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Unità Formativa 1: Cura degli aspetti organizzativi e amministrativi dell’attività di vendita e somministrazione di alimenti e bevande
Durata: 36 ore
Modalità di svolgimento: Didattica a distanza, online, modalità sincrona
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Unità Formativa 2: Cura degli aspetti igienico-sanitari connessi alla vendita e somministrazione di alimenti e bevande
Durata: 54 ore
Modalità di svolgimento: formazione in aula con attività di laboratorio o di esercitazione con attrezzature
Tramite il corso l’operatore commerciale svilupperà competenze nella gestione amministrativa, contabile, tributaria ed igienico sanitaria della propria futura attività imprenditoriale.
Gli obblighi di carattere giuridico e fiscale
Si illustrano brevemente di seguito i principali passaggi burocratici da compiere per dare avvio all’attività d’impresa nel settore alimentare, dopo aver verificato il possesso dei già citati requisiti obbligatori.
Prima di tutto urge inviare per via telematica al Registro delle Imprese, presso la Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura (CCIAA) della Provincia di appartenenza, la Comunicazione Unica d’impresa per l’iscrizione della nuova azienda.
Per far ciò è indispensabile che l’utente sia dotato di firma digitale e di un indirizzo di Posta elettronica certificata.
Tale Comunicazione Unica può essere scaricata dal sito web www.registroimprese.it/comunica.li
La Camera di Commercio, a sua volta, provvederà ad inoltrare la Comunicazione Unica agli altri enti pubblici interessati, vale a dire:
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Agenzia delle Entrate, che rilascia alla nuova impresa il numero di partita IVA;
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INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro), per la costituzione della posizione assicurativa dell’impresa contro i rischi di infortuni sul lavoro e le malattie professionali dei lavoratori dipendenti;
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INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale), per l’iscrizione dell’impresa e dei lavoratori dipendenti ai fini del versamento dei contributi sociali.
Per dare avvio all’attività d’impresa è inoltre necessario trasmettere telematicamente la Segnalazione certificata di inizio attività, la SCIA, allo Sportello unico per le attività produttive, SUAP, del Comune di residenza. La SCIA è parte integrante della Comunicazione Unica.
Tramite la SCIA il novello imprenditore autocertifica il possesso di tutti i requisiti previsti dalla normativa vigente. È una comunicazione che sostituisce tutte le autorizzazioni, licenze o domande di iscrizione non sottoposte a valutazioni di carattere discrezionale o legate al rispetto di specifiche norme di programmazione e pianificazione e di vincoli ambientali, paesaggistici e culturali.
Inoltre, il fabbricato dove viene erogato il servizio deve risultare conforme alla normativa vigente in materia edilizia, urbanistica e igienico sanitaria (certificazione della ASL competente per territorio alla quale il SUAP trasmette la documentazione).
Ovviamente devono essere rispettate le norme di pubblica sicurezza e di prevenzione degli incendi.
L’iter di apertura attività nel settore alimentare si conclude entro i successivi 60 giorni. Infatti, entro 60 giorni dal ricevimento della Scia, il Comune deve accertare il possesso e la veridicità dei requisiti dichiarati, adottando, in caso di riscontro negativo, i provvedimenti onde vietare la prosecuzione dell’attività e sanzionare l’imprenditore responsabile delle dichiarazioni mendaci.
Vale il principio del silenzio-assenso, in base al quale la nuova attività è in regola se, dopo i 60 giorni previsti, non viene ricevuta alcuna comunicazione di divieto da parte del Comune.