Le scuole vivono momenti di intensa attività.
In quasi tutte le scuole si sono svolti gli scrutini finali.
Molti rimangono gli adempimenti a cui mettere mano, tanto che le attività che impegnano i docenti e il personale scolastico tutto sono tante e molteplici.
Senza parlare del momento molto importante per tanti studenti delle superiori: il prossimo Esame di Stato, noto ancora nella tradizionale forma di esame di maturità.
E’ stato, quello che sta per concludersi, un anno di transizione.
Dopo i precedenti due anni, caratterizzati dalla diffusione del Covid-19 a livello nazionale e dalla didattica a distanza nella normale attività formativa, si comincia a riannodare il discorso di una ripresa della vita normale.
Non siamo ancora fuori dal guado, ma i passi compiuti e da compiere vanno nella direzione giusta.
Sia pure con l’utilizzo dei dispositivi di sicurezza personali, con l’utilizzazione di tutte le misure di tutela degli ambienti scolastici, nelle scuole ha cominciato a profilarsi l’inizio di una normale attività.
Che ci si trovi ad un passo dalla ritrovata normalità, lo possiamo dedurre da come sono stati organizzati gli esami di maturità.
Come noto agli addetti ai lavori, ma anche all’opinione pubblica più avvertita, le commissioni sono costituite anche per quest’anno dai docenti interni, con la sola presenza esterna del presidente.
L’esame, poi, comincia ad essere reimpostato avvicinandosi al recupero dell’impianto tradizionale.
Si ricomincia con le prove scritte.
La prova di italiano, a carattere nazionale, ricalca l’impostazione consolidata delle diverse tipologie, analisi del testo, tracce di testo argomentativo, tracce su temi di attualità.
La seconda prova scritta, individuata in ragione della disciplina caratterizzante l’indirizzo di studio, sarà affidata alla scelta del testo da parte della commissione.
La scelta avverrà sulla base di una proposta di tre tracce predisposte dal docente della disciplina caratterizzante, e discussa e infine fatta propria dalla commissione.
Tale prospettata soluzione è fondata sulle diverse difficoltà che hanno investito diverse istituzioni scolastiche, per cui non è stato agevole portare a termine un programma di massima comune.
E’, comunque, un ulteriore passo in avanti nella prospettiva di recuperare, si spera dall’anno prossimo, la piena normalità dell’attività formativa.
Il colloquio orale partirà dall’analisi di materiale scelto dalla commissione, un testo, un documento, un problema, un’immagine, un progetto.
Il colloquio permetterà di spaziare su tutti i contenuti e competenze delle diverse discipline, inclusa l’Educazione Civica.
I punteggi previsti dall’esito delle prove e dal credito scolastico rispondono ai seguenti criteri.
Per il credito scolastico sono previsti 50 punti, per la prova di italiano punti 15, per la seconda prova 10 punti e per il colloquio 25 punti, per un totale di 100 punti.
L’auspicio è che gli studenti affrontino l’esame senza stressarsi, senza eccessive paure, solo con la giusta tensione che meritano i traguardi importanti.
E il conseguimento del diploma è un passo significativo sia verso l’inserimento nel mondo del lavoro, che verso il proseguimento degli studi a livello universitario.
Si spera che quest’anno possa costituire il passo decisivo per il recupero della piena normalità, nonostante il Covid-19 non sia stato definitivamente sconfitto, e nonostante la guerra in Ucraina non lasci vivere sonni tranquilli.